Risk-off, la ricerca delle Safe Havens

Franco Svizzero (CHF)

Un movimento laterale che dura da quasi 3 giorni è visibile sul grafico del cross USDCHF, che sembra, anche oggi, non voler prendere una direzione ben precisa. Il cross sembra intrappolato tra le due medie mobili a 100 e 200 ore e la risk aversion dei mercati Asiatici unita alla recente debolezza del greggio non sembrano aiutare la moneta elvetica, con i guadagni del CHF limitati dalla speculazione di un ulteriore allentamento della politica monetaria da parte della BCE. Dovendo necessariamente fissare dei livelli sul grafico vedo la prima resistenza per USDCHF a 1.0224, mentre una rottura di 1.0169 al ribasso potrebbe portare il cross ad estendere le perdite fino a 1.0132.

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Rand Sudafricano (ZAR)

Apertura in leggero calo per il Rand Sudafricano a seguito di un nuovo ribasso del prezzo del greggio, che scendendo al di sotto dei $30bbl, scatena una fuga di capitali verso le safe havens, riducendo di fatto l’appetito del mercato per lo ZAR. Con un risk sentiment sempre più guidato, o almeno correlato, ai prezzi del petrolio, la decisione della World Bank di tagliare le previsioni di crescita Sudafricane dall’1.3% allo 0.8% sembrano dipingere una situazione sempre più critica per il Paese che sembra ormai essere in una spirale negativa, confermata anche dai traders. Nonostante le stime di crescita siano state riviste anche dalla SARB e dall’IMF (rispettivamente a 0.9% e 0.7%), buone notizie arrivano dall’industria vinicola che, stando ad una ricerca di Vinpro, avrebbe il potenziale di far crescere il proprio mercato da R6bn a R15bn. Questa crescita, unita ad una crescente debolezza della moneta Sudafricana, potrebbe avere incredibili ripercussioni positive sul turismo, elemento fondamentale dell’economia del Paese. Vedo quindi il bicchiere mezzo pieno anche se nei confronti della coppia USDZAR preferisco stare long, con target 16.4388 e 16.4798.

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